Adesso facciamo un passo ulteriore in avanti: chi ti dà la sicurezza che il “vero” sia vero e che il “falso” sia falso come punto di partenza?
Mi spiego meglio.
Se parti già dal presupposto di sapere cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, finisci per giungere al risultato che speri di ottenere, ma non è detto che la notizia sia ”vera” oppure sia “sbagliata”.
Si tratta di un processo mentale con il quale da una affermazione accolta come vera si passa a una seconda tesi la cui attendibilità scaturisce dal contenuto della prima.
La prima difficoltà, quindi, è il criterio che si utilizza rispetto ai fatti da analizzare. Se usiamo un metodo logico-deduttivo, che prevede un presupposto immutabile e una conclusione certa, rischiamo di giungere alla conclusione sbagliata, perché la nostra premessa era in realtà errata. Se invece usiamo il metodo sperimentale-induttivo, con il quale si effettua in primo luogo una raccolta di elementi oggettivi e poi soltanto alla fine si giunge al risultato, solo allora avremo una conclusione non garantita, ma con altissime probabilità di essere corretta.
In sintesi, il metodo deduttivo parte da premesse certe e va dall’universale al particolare. Quello induttivo parte dall’osservazione dei fatti e va dal particolare all’universale.
In conclusione, voi quale criterio utilizzate? Siete certi che sia quello giusto?
[amazon_link asins=’B01MRBLVDY,1520499825′ template=’ProductCarousel’ store=’blogdisergcas-21′ marketplace=’IT’ link_id=’3eb088df-fe89-11e6-9c12-f936aa1a70dd’]